Nuova vivibilità
La situazione giovanile piemontese ha bisogno di importanti investimenti. Come migliorare la qualità della vita dei giovani piemontesi? In che modo la Regione può aumentare l’accesso alle risorse, a prescindere dalla collocazione geografica o dalla provenienza sociale dei giovani?
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E se il mondo new normal fosse meglio del precedente? La crisi sanitaria, sociale ed economica generata dalla pandemia ci ha fatto riscoprire il valore della collaborazione e della cooperazione all’interno di intere comunità e territori, evidenziando l’esigenza di creare luoghi inclusivi e sostenibili, aperti a momenti di formazione e dinamiche di co-progettazione attiva in grado di aumentare il grado di coesione sociale tra le persone. Inclusività è la parola chiave.
Per migliorare la qualità della vita dei giovani e delle giovani piemontesi, la Regione dovrà orientarsi verso un’apertura a 360° di tutti i territori, aumentandone la mobilità e la competitività interna indipendentemente dalla collocazione geografica,
con l’obiettivo di creare un sistema virtuoso, capace di generare benessere per tutti e tutte, a prescindere dalla propria provincia di provenienza: la diversità, oggi, è percepita come un valore. Il miglioramento - esistenziale e logistico - della nostra vita in società sembra essere possibile attraverso la creazione di programmi culturali e psicologici a sostegno della gioventù, con l’introduzione di specifici interventi di natura socioeconomica, ma anche con il supporto delle reti sociali e della partecipazione attiva agli spazi culturali e civici in chiave inclusiva, restituendo protagonismo e visibilità a tutte quelle realtà locali capaci di coniugare nuove tecnologie, sostenibilità e inclusione, generando un forte impatto sociale.